Giro Rosa al Ghisallo
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La tappa conclusiva del 25° Giro Rosa parte da Trezzo sull’Adda e arriva
alla Madonna del Ghisallo, in salita. Dopo il Prologo di Caserta, si arriva
alla tappa conclusiva con 953 km sulle gambe. L’arrivo al Ghisallo con l’ultimo strappo di 8 km, con pendenze fino al 14%, non sarà certo una passerella di fine gara. Vince Emma Poley, seconda Pauline Ferrand Prevot, Marianne Vos, in maglia Rosa arriva terza e conquista la Classifica Generale. L’italiana Elisa Longo Borghini, sesta all’arrivo, chiude quinta in Classifica Generale. La tappa di 80 km ci ha fatto correre per poter arrivare in tempo all’arrivo. Il gruppo si muove veloce sulle strade della Brianza e per evitare di rimanere bloccati dietro, dobbiamo allungare la strada per riuscire ad essere pronti all’arrivo. C’è moltissima gente, la giornata è splendida. Il rosa tipico del Giro qui si amplifica. Le atlete sono professioniste serie e allenate, ma la loro femminilità pervade tutta la competizione e i dettagli non passano inosservati: qualche unghia laccata, qualche nastro nei capelli, nella tranquillità della partenza. Aspettiamo l’arrivo delle prime, sentiamo l’elicottero sulla testa, le radio che gracchiano qualcosa e le voci della direzione corsa che annunciano l’arrivo imminente. Quando attaccano i tornanti del Ghisallo la fatica non sembra fare sconti a nessuno. I visi tirati dopo gli 8 km e quel 14% iniziale che può davvero spezzarti il ritmo e le gambe da subito. Arrivano le prime in classifica, ormai conscie che il peggio è passato. Marianne Vos esulta per la vittoria finale. La premiazione finale avviene in un clima da grande famiglia, non c’è la distanza del grande evento mediatico, alcune squadre entrano in blocco dentro al Santuario in mezzo ai turisti e agli appassionati. È un ciclismo un po’ più a portata di mano e per questo tanto più bello.

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