stories

In questi mesi invernali non credo si essere mai andato oltre gli 80 km, per cui sono questi i km che si faranno sentire davvero. Le strade in discesa si allargano e vado giù abbastanza tranquillo finchè prendo una buca che mi fa letteralmente chiudere gli occhi per una frazione di secondo per la botta. Il tempo di capire quanta paura mi sono preso, il tempo ci capire che sono tranquillo e riprendo la mia discesa senza troppe resistenze.

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LEARNING TO FLY é il 12 maggio e fa ancora un freddo cane. Solo una settimana prima, qui dove sto mangiando ora, mezzo congelato, c’era la neve. Risalgo[…]

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Il roadmap adesivo invece non c’è. Si sarà perso, non sarà stato inserito nella borsa per qualche motivo, per errore. Forse è un segno, non devo andare.

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Ore 5:00. La sveglia suona che è ancora buio. Mi alzo rapidamente, come faccio sempre in queste situazioni. Mi alzo e mi vesto. Qualche ora prima ho sistemato[…]

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L’ultimo sforzo. L’arrivo. Le maglie rosse. Visi che conosco bene. Sono tutti già arrivati. Mi aspettano. Taglio il traguardo. Sgancio i pedali e mi piego in avanti. Quasi piango. Per la stanchezza, per la fatica, per la gioia.

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La prima domenica di marzo. C’è il sole, la temperatura è alta. Primoz Roglic ha conquistato l’UAE Tour nel Golfo Persico, tra qualche ora inizieranno le classiche del nord con la Omloop Het Nieuwsblad e forse è ormai tempo anche per noi di iniziare a testare qualche salita vera.

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Un uomo sulle tue spalle, mentre pedali, che riesce solo a darti martellate sulla testa: quale modo migliore di rappresentare il disagio, la fatica, la stanchezza e il dolore?

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Vado in bicicletta da meno di un anno. Vado piano in discesa, vado piano in pianura, vado piano in salita. Sono lento ad agganciare i pedali, quando prendo[…]

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